Non a caso, la gran parte dei cittadini sovrastima la presenza nel nostro Paese degli uni e degli altri. In particolare, la numerosità dei rom in Italia risulta o ignorata (dal 56%) o fortemente ampliata: l'80% di chi sostiene di sapere quanti sono, li ritiene, esagerando assai, in due milioni ed oltre. La scarsa conoscenza è confermata anche dalle risposte sulla nazionalità degli zingari oggi presenti nel nostro Paese: più del 50% ritiene che sono quasi tutti stranieri, mentre solo il 20% sa che essi sono in larga misura italiani.
Come di consueto, le poche informazioni portano ad un atteggiamento fortemente negativo verso i rom. Il 61% degli italiani dichiara di avere «molta» antipatia nei loro confronti. E un altro 20% afferma comunque di provarne «abbastanza». Si tratta di valori di gran lunga superiori a quelli rilevati nei confronti degli immigrati in generale: verso costoro l'insieme di «molta» e «abbastanza» antipatia non raggiunge il 40%. Non a caso, gli zingari costituiscono, tra le varie tipologie di immigrati (anche se non sempre sono tali), quella meno apprezzata. Essi sono ultimi nella graduatoria dell'accettazione, subito dopo gli albanesi e, non a caso, i romeni.
Al riguardo, se si domanda agli italiani «qual è la prima cosa che le viene in mente se le dico la parola “rom”?», la risposta più frequente (la dice più di un intervistato su quattro) è «ladri», seguita, subito dopo, da «nomadi». Di fronte a questa situazione, non sorprende il fatto che il 70% degli italiani ritiene difficile, se non impossibile, una convivenza con i rom: per il 34% essa non è del tutto proponibile, mentre per il restante 36%, comunque, è assai problematica.
I perplessi alla possibilità di convivenza con i rom (e con i romeni) sono in misura molto maggiore presenti tra gli elettori del centrodestra, ma si trovano in misura significativa anche tra i votanti per le altre forze politiche e, specialmente, tra gli indecisi e gli astenuti. Secondo la maggioranza relativa della popolazione, nemmeno la buona volontà dell'una o dell'altra parte, degli italiani e dei rom, può migliorare la situazione: il 37% ritiene che, infatti, «è impossibile conciliare culture così differenti». E a costoro vanno, forse, aggiunti quanti (34%) affermano che comunque, «gli zingari non fanno abbastanza per rendere possibile la convivenza».
Si tratta, dunque, di un conflitto assai aspro che, dopo quest'ultimo drammatico episodio e certe reazioni che ha scatenato, rischia di diventarlo ancora di più. Per sanare il quadro, le pur condivisibili misure restrittive decise sull'onda dell'emozione non sono sufficienti. Esse dovrebbero essere comprese in un progetto di carattere più generale e, specialmente, contenente anche caratteri di inclusione: ve ne sono, per la verità, in molti aspetti del provvedimento messo a punto in questi mesi dal ministro Amato.
Renato Mannheimer: http://www.corriere.it/
Come di consueto, le poche informazioni portano ad un atteggiamento fortemente negativo verso i rom. Il 61% degli italiani dichiara di avere «molta» antipatia nei loro confronti. E un altro 20% afferma comunque di provarne «abbastanza». Si tratta di valori di gran lunga superiori a quelli rilevati nei confronti degli immigrati in generale: verso costoro l'insieme di «molta» e «abbastanza» antipatia non raggiunge il 40%. Non a caso, gli zingari costituiscono, tra le varie tipologie di immigrati (anche se non sempre sono tali), quella meno apprezzata. Essi sono ultimi nella graduatoria dell'accettazione, subito dopo gli albanesi e, non a caso, i romeni.
Al riguardo, se si domanda agli italiani «qual è la prima cosa che le viene in mente se le dico la parola “rom”?», la risposta più frequente (la dice più di un intervistato su quattro) è «ladri», seguita, subito dopo, da «nomadi». Di fronte a questa situazione, non sorprende il fatto che il 70% degli italiani ritiene difficile, se non impossibile, una convivenza con i rom: per il 34% essa non è del tutto proponibile, mentre per il restante 36%, comunque, è assai problematica.
I perplessi alla possibilità di convivenza con i rom (e con i romeni) sono in misura molto maggiore presenti tra gli elettori del centrodestra, ma si trovano in misura significativa anche tra i votanti per le altre forze politiche e, specialmente, tra gli indecisi e gli astenuti. Secondo la maggioranza relativa della popolazione, nemmeno la buona volontà dell'una o dell'altra parte, degli italiani e dei rom, può migliorare la situazione: il 37% ritiene che, infatti, «è impossibile conciliare culture così differenti». E a costoro vanno, forse, aggiunti quanti (34%) affermano che comunque, «gli zingari non fanno abbastanza per rendere possibile la convivenza».
Si tratta, dunque, di un conflitto assai aspro che, dopo quest'ultimo drammatico episodio e certe reazioni che ha scatenato, rischia di diventarlo ancora di più. Per sanare il quadro, le pur condivisibili misure restrittive decise sull'onda dell'emozione non sono sufficienti. Esse dovrebbero essere comprese in un progetto di carattere più generale e, specialmente, contenente anche caratteri di inclusione: ve ne sono, per la verità, in molti aspetti del provvedimento messo a punto in questi mesi dal ministro Amato.
Renato Mannheimer: http://www.corriere.it/
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