Se ci sarà ancora un governo Prodi, avendo messo tra i punti del suo programma la riforma elettorale, attenderemo la sua proposta in merito, se ne farà una. E finché il governo avrà una maggioranza, seppur brutta, sgradevole e risicata, non si può parlare di continuo solo di elezioni».
L'INTERVENTO - Lo ha detto il leader di An, Gianfranco Fini, intervenendo al congresso di Confapi al teatro Capranica. «A quel punto - ha aggiunto - discuteremo di legge elettorale». Fini ha ribadito il suo no al modello tedesco e ha ricordato che, comunque vada, esiste il referendum elettorale che An ha fortemente sostenuto. «Sia chiaro - ha spiegato Fini - che se ai primi di gennaio la consulta dovesse dare il via libera al referendum, accanto alla via parlamentare si apre un’altra via. A quel punto discuteremo in Parlamento anche di riforme ma senza patemi d’animo e senza angosce nel caso non si dovesse trovare un accordo».
«Non credo che la disponibilità dell'Udc al dialogo sulle riforme sia una grande novità. Non spiazza nessuno» ha aggiunto il leader di An.
Fini, inoltre, bacchetta chi sostiene a spada tratta il modello tedesco: «Mi fa sorridere - spiega - chi prende in prestito questo o quel modello a prescindere dai diversi modello di Stato. È noto, per esempio, che la Germania prevede una sola Camera legislativa e la sua Costituzione un numero variabile di parlamentari».
IL CHIARIMENTO - «Per evitare malintesi o strumentalizzazioni, - ha poi aggiunto Fini - è opportuno ribadire che per Alleanza nazionale la priorità è far cadere il governo Prodi e consentire agli italiani di tornare alle urne. Soltanto se la maggioranza supererà il dibattito parlamentare sulla Finanziaria si porrà il problema di come rispondere all’ipotesi avanzata dall’onorevole Veltroni di un confronto sulla legge elettorale. E, come ribadito anche questa mattina, An è disponibile a precise condizioni al varo di una nuova legge elettorale in Parlamento ma, a differenza di altri, anche nella Cdl, non considera di certo in modo pregiudizialmente negativo il referendum».
BERLUSCONI: NESSUN DIALOGO - Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi conferma la linea della chiusura al dialogo di Forza Italia sulla legge elettorale, dopo le dichiarazioni del segretario del Pd Walter Veltroni che si era detto favorevole a riformare il sistema del voto indicando nel proporzionale la via da seguire. Intercettato da un cronista durante un giro nel centro di Roma per fare shopping, il Cavaliere ribadisce: «La nostra linea non cambia, confermo la nostra posizione sul no al dialogo». Per quanto riguarda poi le aperture degli alleati della Cdl sulle riforme istituzionali e sulla legge elettorale, Berlusconi si limita a dire: «Come ho già detto, non commento».
L'INTERVENTO - Lo ha detto il leader di An, Gianfranco Fini, intervenendo al congresso di Confapi al teatro Capranica. «A quel punto - ha aggiunto - discuteremo di legge elettorale». Fini ha ribadito il suo no al modello tedesco e ha ricordato che, comunque vada, esiste il referendum elettorale che An ha fortemente sostenuto. «Sia chiaro - ha spiegato Fini - che se ai primi di gennaio la consulta dovesse dare il via libera al referendum, accanto alla via parlamentare si apre un’altra via. A quel punto discuteremo in Parlamento anche di riforme ma senza patemi d’animo e senza angosce nel caso non si dovesse trovare un accordo».
«Non credo che la disponibilità dell'Udc al dialogo sulle riforme sia una grande novità. Non spiazza nessuno» ha aggiunto il leader di An.
Fini, inoltre, bacchetta chi sostiene a spada tratta il modello tedesco: «Mi fa sorridere - spiega - chi prende in prestito questo o quel modello a prescindere dai diversi modello di Stato. È noto, per esempio, che la Germania prevede una sola Camera legislativa e la sua Costituzione un numero variabile di parlamentari».
IL CHIARIMENTO - «Per evitare malintesi o strumentalizzazioni, - ha poi aggiunto Fini - è opportuno ribadire che per Alleanza nazionale la priorità è far cadere il governo Prodi e consentire agli italiani di tornare alle urne. Soltanto se la maggioranza supererà il dibattito parlamentare sulla Finanziaria si porrà il problema di come rispondere all’ipotesi avanzata dall’onorevole Veltroni di un confronto sulla legge elettorale. E, come ribadito anche questa mattina, An è disponibile a precise condizioni al varo di una nuova legge elettorale in Parlamento ma, a differenza di altri, anche nella Cdl, non considera di certo in modo pregiudizialmente negativo il referendum».
BERLUSCONI: NESSUN DIALOGO - Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi conferma la linea della chiusura al dialogo di Forza Italia sulla legge elettorale, dopo le dichiarazioni del segretario del Pd Walter Veltroni che si era detto favorevole a riformare il sistema del voto indicando nel proporzionale la via da seguire. Intercettato da un cronista durante un giro nel centro di Roma per fare shopping, il Cavaliere ribadisce: «La nostra linea non cambia, confermo la nostra posizione sul no al dialogo». Per quanto riguarda poi le aperture degli alleati della Cdl sulle riforme istituzionali e sulla legge elettorale, Berlusconi si limita a dire: «Come ho già detto, non commento».
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